Eroe, profeta, mago e tragico, Mallarmé
ha vissuto la morte di Dio più e meglio di Nietzsche; ben
prima di Camus, ha sentito che il suicidio è la questione
essenziale che l’uomo deve porsi; la sua lotta contro il
caso sarà ripresa da altri, ma nessuno lo supererà in
lucidità.
Convinto, come Pascal, delle contraddizioni che ci dilaniano,
Mallarmé non ha mai creduto che l’essere umano potesse essere
l’oggetto di un concetto. Non si pensa la Realtà Umana, la si
vive, perché essa è il paradosso, il conflitto senza sintesi.
L’Uomo è questo essere che spingiamo, spada alla schiena, a
salire sul trono di Dio; è quest’essere che non raggiunge il
trono.
Jean-Paul Sartre